venerdì 3 gennaio 2014

Mosca Club Piacenza Adventures - Piave&Villa Marinotti

Sono otto mesi che pesco con LA mosca, quindi il mio report potrebbe rispecchiare le stesse emozioni che ha avuto Poldo, il noto personaggio di Braccio di ferro, davanti ad un vassoio di succulenti hamburger!
Sì perché, anche se pesco da poco tempo, ho visto diversi posti quest'anno: sono stato in Sarca; in Sesia; sul Mastallone; nel Sermenza; sulla Lima e ho fatto un duro allenamento sui nostri fiumi piacentini: il Trebbia e l’Aveto. Tutti fiumi stupendi, sotto ogni punto di vista, ma il posto che più mi è rimasto nel cuore è senz'altro la valle del PIAVE.


La prima volta che ci sono andato, in Giugno, è stata una pura casualità: ero in ferie con la moglie sulle Dolomiti in val di Fassa, e mentre smanettavo in albergo col mio i-Pad alla ricerca forsennata di itinerari di pesca (da otto mesi a questa parte non faccio altro quando sono al pc), mi sono imbattuto in un blog, non ricordo quale, dove si parlava di Ansiei e Boite, fiumi che, solo per il loro nome, hanno attirato la mia attenzione. Quindi, ricordando di averne sentito parlare su Sky decido, col consenso della mia paziente metà (Ingolosita soprattutto dalla vicinanza della fighissima Cortina D'Ampezzo) di trascorrere ad Auronzo di Cadore i miei ultimi giorni di ferie…e ho fatto centro! Ho pescato mezza giornata sull'Ansiei alto, dal lago a monte, e due mezze giornate in Ansiei basso, dal lago a valle, nell'indimenticabile Catch & Release.
Sono state le giornate più belle della mia brevissima esperienza, ricche di catture che si sono susseguite a ripetizione sia a secca che a ninfa, e, nel tratto alto, ho preso i miei primi temoli! Yeppaaaa!


La ciliegina sulla torta però, è arrivata a Settembre, quando Danilo, Cristiano e Matteo (amici del Mosca Club Piacenza), esperti conoscitori di questi posti, mi hanno portato con loro per un tranquillo week-end da paura!

In questi tre giorni di puro godimento, sia per la vista di posti incantevoli, che per le sollecitazioni subite dalle nostre canne da pesca, abbiamo pescato nel catch & release di Perarolo, dove abbiamo insidiato i temoli, in particolare IL temolo, il sior Menelik, ricercato accanitamente dalla coppia Danilo-Cristiano ogni volta che affrontano questo tratto. Naturalmente non posso dire dove si pensa che si trovi, perché punto primo, mi hanno seminato senza lasciare tracce e punto secondo, se anche sapessi dove si nasconde, non lo direi dato che, diversamente, questo sarebbe l'ultimo articolo che scrivo per il club e verrei brutalmente malmenato!
Purtroppo i livelli erano già alti al nostro arrivo e verso mezzogiorno, si sono alzati ulteriormente senza però sporcare troppo l'acqua: i ragazzi hanno preso comunque qualche bel temolo (Menelik però l'ha fatta franca!) e numerose belle trote hanno raggiunto i nostri guadini… si ok, il mio un po' meno, ma è lo scotto che il principiante DEVE pagare no? Il primo tratto, una volta sceso dal parcheggino, si presentava difficile, ma molto bello: le trote sulla riva di fronte, che viene lambita da una corrente centrale sostenuta che fa dragare immediatamente la mosca, si burlavano di me. E’ stata un'ottima palestra per poter apprendere qualcosa in più sulla posa e un’occasione per ammirare le doti tecniche di Matteo, lanciatore molto esperto, espresse nel posare la mosca al di là della corrente centrale, facendola rimanere in pesca diversi secondi.
Il secondo giorno si parte alla volta del Piave di Santo Stefano, che si divide in due tratti: quello a valle che è decisamente “into the wild” e rasenta il fiabesco, e il tratto cittadino a monte, molto meno bello, ma più ricco di pinnuti (che però sembrano un po' fatti con lo stampino).
Nella mattinata abbiamo fatto il tratto alto: qui Matteo si è letteralmente cementato i feltri sotto il ponte lanciando ripetutamente a secca e catturando numerosi pesci. Nel pomeriggio, ci siamo ritrovati con Danilo e Cristiano nel tratto basso, dove le trote non sono state molto collaborative: siamo riusciti comunque a guadinare qualche trota pescando a ninfa e a secca, con grosse mosche da caccia. Sotto sera è arrivato il divertimento puro: il fiume ribolliva letteralmente (già a due metri da noi!) e abbiamo catturato più pezzi in mezz'ora che in tutta la giornata!
Terzo ed ultimo giorno: essendoci preoccupati, nei giorni precedenti, solo di pescare, ci siamo scordati di prenotare un tratto e ci siamo trovati di fronte ad una situazione di “tutto esaurito”. Non ci restava che affrontare un tratto libero: il Piave nelle vicinanze del paese Longarone, tristemente famoso per il disastro del Vajont.
Ecco, qui è stata veramente dura per tutti: il luogo era mozzafiato, l'acqua stupenda, ma per ingannare un pinnuto bisognava sudare sette camice (colpevole anche un vento che rendeva vano ogni lancio, e ci faceva rischiare di piantarci le mosche nelle orecchie!).
Anche qui, qualche cattura l'abbiamo fatta, e la mia giornata è stata lo stesso fantastica: sono riuscito a prendere due temolini!

Insomma, una zona che il "quartetto" del Mosca Club Piacenza consiglia, perché oltre ad essere un posto dove anche un cappotto passa in secondo piano dato il paesaggio mozzafiato, è ricca di opzioni, itinerari e ben popolata (i temoli sono numerosi) di pesce bello e ben pinnato.

Altro aspetto degno di nota e che sicuramente rende più piacevole una vacanza di pesca, è il Bad&Breakfast "Villa Marinotti". Il gestore Angelo Piller è un ottimo conoscitore di tutti gli itinerari e vi consiglierà e aiuterà a
Villa Marinotti
decidere le vostre giornate di pesca, informandovi sui livelli e la limpidezza delle acque; vi indicherà dove reperire i permessi di pesca e, per chi lo desidera, si metterà disposizione come guida, facendovi scoprire ogni anfratto di questi fiumi. Vi saprà indicare anche i ristoranti (cosa importantissima, almeno per uno sganassa come me) dove gustare ottimi piatti locali a prezzi contenuti.
Ricordo inoltre, che la location è immersa nel verde: si tratta di un vero e proprio lodge di pesca, dove troverete di tutto, dalle attrezzature per la pesca a mosca agli artificiali. Insomma, vi sentirete proprio immersi nella vostra passione, mentre Nadia, la compagna di Angelo, vi accoglierà e coccolerà con la colazione del leone alla mattina, appena svegli.
A presto Piave, a presto, Angelo e Nadia!

Contatti Villa Marinotti:
Angelo Piller: 0039 0435 32231
Villa Marinotti su Facebook
http://www.flyfishdolomiti.com

Articolo di Diego Riggi
Mosca Club Piacenza








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